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Delusi o contenti dell'inverno? Vediamo come è andata veramente

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    L'autore
  • 15 mar 2019
  • Tempo di lettura: 6 min

L'inverno meteorologico si riferisce al periodo dal 1° dicembre al 28 febbraio e, come ogni anno, alla fine è tempo di bilanci: qualcuno sarà contento di aver visto la neve cadere nella propria città, qualcuno sarà deluso dell'eccessiva mitezza, qualcun altro avrà sofferto per il troppo freddo.Vediamo come è andata, dati alla mano, e cerchiamo di spiegare le motivazioni meteo-climatiche dell'evoluzione della stagione.

Dicembre.

Il mese di dicembre è stato caratterizzato da un inizio molto caldo sull'Europa occidentale con giornate estremamente miti, soprattutto in Francia ed ovest della Germania. Nella prima decade, infatti, l'indice NAO si è attestato su valori molto alti, ciò significa che la depressione d'Islanda è stata molto marcata, mentre l'anticiclone delle Azzorre si è espanso verso il Mediterraneo occidentale. Per questo le precipitazioni sul Mediterraneo occidentale sono state scarse, essendo deviate più a nord, mentre su quello orientale sono state molto abbondanti per tutto il mese.

Andando ad osservare la pressione atmosferica media (prima carta) e l'anomalia rispetto alla media climatica del mese (seconda carta), possiamo capire il perchè di questa distribuzione.

Il mese è stato caratterizzato dalla presenza quasi costante dell'anticiclone sulla Penisola Iberica e da un forte anticiclone di blocco sulla Siberia occidentale, che hanno influenzato il pattern delle precipitazioni su tutta l'Europa (prima carta sotto). Le perturbazioni atlantiche, spinte verso nord dall'anticiclone mediterraneo, hanno evitato quasi completamente la Spagna e l'Italia, spingendosi su Germania ed Europa orientale, dove a più riprese si è avuto il passaggio di forti tempeste extra-tropicali, che dal nord Atlantico hanno attraversato Inghilterra, Germania ed est Europa, provocando precipitazioni abbondanti, anche nevose, e danni a causa dei venti a tratti di forza uragano. Il blocco sulla Russia, poi, ha costretto le perturbazioni a dirigersi di nuovo verso sud-est, andando a colpire soprattutto Ucraina, Turchia e Medio Oriente, dove le precipitazioni sono state molto al di sopra della media. Nelle fasi intermedie in cui l'anticiclone si è ritirato più verso ovest, lo scorrere delle perturbazioni da nord-ovest verso sud-est ha toccato anche l'Italia, seppur in modo piuttosto debole. Nel mese si sono contate 6 perturbazioni, la maggior parte delle quali di matrice nord-atlantica. Con questa direzione dei venti, il Nord Italia è stato spesso sotto l'effetto di venti favonici, che hanno causato temperature spesso molto elevate localmente. Fanno eccezione le due perturbazioni centrali del mese, di origine più orientale, le quali hanno causato un abbassamento delle temperature e nevicate da cuscinetto freddo diffuse sul Nord-Ovest.

Tale percorso dei venti ha avuto ripercussioni anche sulle temperature europee, che, con l'assenza pressochè totale delle correnti da nord per gran parte del mese, si sono mantenute sopra la media su tutta l'Europa, tranne che per il sud-est, a causa dell'influenza dell'anticiclone di blocco siberiano (seconda carta).

Oltre che dalle precipitazioni, che il mese sia stato caratterizzato dall'anticiclone mediterraneo, si può dedurre dalla copertura nuvolosa rispetto alla media climatica. Dalla carta sotto si nota come le nuvole sul Mediterraneo occidentale, e quindi anche sull'Italia, siano state rare, mentre il percorso preferito dalle perturbazioni atlantiche è sottolineato dall'area in arancio-giallo, dove la copertura nuvolosa è stata superiore alla media.

In sostanza dicembre in Italia è stato caratterizzato da:

- una prima decade molto mite e piuttosto asciutta

- una seconda decade piuttosto fredda e mediamente piovosa (più piovosa al Centro)

- una terza decade abbastanza mite e molto asciutta

Nonostante i cieli più sereni del normale e le temperature spesso troppo miti, c'è stata comunque la possibilità di vedere due brevi fasi invernali, caratterizzate da neve a bassa quota fino in pianura al Nord, nei giorni centrali del mese, a causa della scorrere di aria mite ed umida su un cuscinetto freddo pre-esistente.

Gennaio.

L'anno è terminato con un poderoso stratwarming, che ha fatto pensare ad un possibile prosieguo dell'inverno molto freddo. In realtà esso si è poi propagato parzialmente in troposfera, causando un rallentamento del vortice polare, senza però grosse inversioni del flusso. Il nuovo anno è iniziato comunque con un deciso cambio di circolazione indipendente dallo stratwarming, con lo spostamento in pieno Atlantico dell'anticiclone, il cui sollevamento fino a latitudini elevate ha bloccato le correnti atlantiche sull'Europa, innescando continui afflussi di aria polare marittima per tutta la prima metà del mese. Nella seconda metà il blocco anticiclonico si è esaurito, permettendo alle perturbazioni atlantiche di raggiungere a più riprese il Mediterraneo. In un paio di occasioni, tra il 20 ed il 26 del mese si sono isolate anche delle gocce fredde sul Tirreno, che hanno provocato delle depressioni mediterranee di forza significativa.La pressione atmosferica media nel mese (prima carta) e la sua anomalia rispetto alla media climatica (seconda carta) evidenziano la forte prevalenza dell'anticiclone in pieno Atlantico, ma anche l'abbassamento di latitudine del vortice polare, ma non a sufficienza per avere conseguenze serie sull'Italia.

Le anomalie mostrano in modo evidente la presenza a largo delle Isole Britanniche di valori di pressione insolitamente elevati, mentre tutta l'Europa, soprattutto quella orientale, ha valori medi di pressione piuttosto bassi, dovuti al continuo passaggio di saccature con associate perturbazioni.

La distribuzione delle precipitazioni nel mese è, quindi, la somma della prima fase dominata dal blocco anticiclonico in Atlantico e la seconda fase caratterizzata da maggiore zonalità del flusso. In ogni caso gran parte dell'ovest europeo e della Scandinavia ha avuto un serio deficit di precipitazioni nel mese, mentre il centro e l'est europeo ha avuto precipitazioni sopra la media. Per ciò che riguarda l'Italia, il Nord-Ovest è stato il più svantaggiato per la traiettoria delle perturbazioni, rimanendo protetto dall'Arco Alpino sia da quelle nord-occidentali della prima fase (come tutto il Nord), sia da quelle più occidentali della seconda fase. Al Centro ed al Sud le precipitazioni si sono concentrate soprattutto nella terza decade, grazie agli effetti delle depressioni mediterranee, ma il Sud ha potuto godere di precipitazioni anche nei primi giorni del mese, anche di carattere nevoso a quote basse.

Le temperature confermano questo andamento, con quasi tutta Italia con temperature più basse della media, ad esclusione del Nord-Ovest, dove i venti di fohn a ripetizione hanno spinto verso l'alto il termometro per molti giorni.

La copertura nuvolosa media nel mese in Europa fornisce ulteriori conferme sulla particolare situazione del Nord-Ovest, praticamente al riparo da quasi tutte le perturbazioni

In sostanza gennaio in Italia è stato caratterizzato da:

- una prima decade molto fredda (soprattutto al Sud), con precipitazioni concentrate al Centro-Sud e completamente assenti al Nord,

- una seconda decade abbastanza fredda (soprattutto al Sud), con precipitazioni concentrate al Centro e piuttosto scarse sia al Sud che al Nord,

- una terza decade fredda (non come la prima), con precipitazioni molto abbondanti al Centro ed al Sud e ancora sotto media al Nord.

Febbraio.

Il mese di febbraio è stato caratterizzato dalla presenza dell'anticiclone sull'Europa occidentale e da temperature sopra la media in tutta Europa. Solo nei primi giorni del mese un paio di perturbazioni sono riuscite a transitare sull'Italia, una a causa di una saccatura atlantica, l'altra per un cut-off in transito dal Tirreno al Canale di Sicilia; il resto del mese è stato un dominio quasi assoluto dell'anticiclone.

Andiamo ad osservare anche qui la distribuzione media della pressione atmosferica e la sua anomalia rispetto alla media climatica del mese.

Le anomalie mostrano un asse dell'anticiclone dal Nord Africa sollevarsi in direzione nord-est verso l'Europa Centrale. Tale configurazione ha bloccato quasi totalmente i flussi atlantici non solo sul Mediterraneo ma anche su gran parte dell'Europa Centrale, ma ha consentito l'afflusso di aria più fredda dai Balcani verso il Sud Italia.

Questa tendenza si è ripercossa ovviamente sulle anomalie termiche (prima carta) e precipitative (seconda carta).

Come si vede tutta l'Europa e stata investita da temperature ampiamente sopra la media del periodo, con poche eccezioni. L'estremo Sud Italia rappresenta una di queste, proprio a causa dei venti d'origine balcanica. Le anomalie precipitative mostrano una separazione tra estremo nord ed il resto d'Europa, a causa dell'anticiclone che ha protetto l'Europa fino a latitudini medio-alte, spingendo ancora più a nord le perturbazioni atlantiche. Solo il nord-est italiano ed in parte i rilievi del Centro hanno avuto precipitazioni superiori alla media concentrate nella prima decade del mese.

La presenza dominante dell'anticiclone è evidente anche dalla carta della copertura nuvolosa media, dove si nota che sull'Europa occidentale non sono mancate solo le piogge, ma anche le nuvole.

In sostanza febbraio in Italia è stato caratterizzato da:

- una prima decade abbastanza mite, soprattutto al Centro, piuttosto piovosa in maniera particolare al nord-est

- una seconda decade molto calda, tranne che al Sud e molto secca praticamente ovunque

- una terza decade estremamente calda al Nord e parte del Centro e abbastanza fredda al Sud, con precipitazioni scarse ovunque ed addirittura completamente assenti al Nord.

Sommario inverno

Tirando le somme vediamo le anomalie termiche e precipitative relative all'intero periodo invernale.

Dalle carte risulta quindi oggettivamente che si è trattato di un inverno abbastanza mite a livello europeo, molto secco per l'Europa occidentale e piovoso per quella orientale. Per ciò che riguarda l'Italia, l'anomalia negativa di precipitazioni ha colpito quasi tutto il Paese, ad eccezione del Nord-Est e di parte del Centro, dove l'anomalia è stata annullata da precipitazioni concentrate in pochi giorni. Le anomalie termiche mediate su tutto il periodo sono state abbastanza modeste per gran parte del Paese, con il Nord più caldo ed il Sud più freddo. In linea di massima l'estremo Sud ha vissuto un inverno piuttosto freddo, mentre il mese di gennaio ha un po' salvato le medie di un inverno troppo mite e secco per gran parte d'Italia; purtroppo neanche questo mese è riuscito a sollevare il Nord-Ovest, rimasto protetto dalle Alpi rispetto al treno di perturbazioni arrivate nel mese e spesso sotto l'effetto di venti favonici.

Grafici dal sito www.dwd.de - Deutscher Wetterdienst. Interpretazione a cura dell'autore.

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