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Colpo di coda invernale: ultimi aggiornamenti

  • Immagine del redattore: L'autore
    L'autore
  • 14 mar 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Con il passare dei giorni arrivano conferme su una nuova fase fredda in Europa a partire dal prossimo weekend. Chiariamo subito che il termine Burian-bis è secondo noi fuori luogo, dato che l'origine della massa d'aria fredda è l'Oceano Artico e più precisamente il Mare di Kara. Si tratterà quindi di aria artica marittima, che subirà una parziale evoluzione di tipo continentale durante il tragitto, ma ben diversa da quella originaria delle steppe siberiane, giunta a fine febbraio in Europa.

L'evoluzione del meteo verso la nuova irruzione fredda avverrà in tre fasi. La prima inizierà domani con l'approfondimento di una saccatura artica verso la Spagna, ben visibile dalla carta dei geopotenziali a 500 hPa.

L'effetto sarà una nuova accelerazione delle perturbazioni atlantiche verso il Mediterraneo, che coinvolgerà direttamente l'Italia. Il Nord e le regioni tirreniche subiranno l'arrivo di aria molto instabile, che comporterà precipitazioni abbondanti soprattutto sulla Liguria, mentre su quasi tutto l'Arco Alpino si avranno forti nevicate oltre i 1000 metri. I venti di libeccio e scirocco faranno, invece, alzare le temperature al Sud fino a valori tipicamente primaverili tra venerdì e sabato.

La seconda fase sarà dettata dalla fusione della saccatura suddetta con l'altra saccatura sull'Europa orientale, quella che trascina con sé l'aria artica.

Questa fase intermedia porterà ad una prosecuzione delle precipitazioni per il continuo afflusso di aria atlantica, ma con abbassamento delle temperature al Nord, per i primi spifferi freddi da Nord-Est. La quota neve si abbasserà gradualmente al Nord, arrivando a quote di bassa collina nella giornata di domenica. Nel frattempo la fusione delle due perturbazioni avrà attirato verso l'Europa centrale già tutta la massa fredda. Lo vediamo dalla carta delle temperature a 850 hPa per la notte tra sabato e domenica.

L'ultima fase, quella più fredda per l'Italia, sarà guidata dall'innalzamento dell'alta pressione sulle Isole Britanniche, che taglierà il flusso Atlantico sul Mediterraneo a partire dalla serata di domenica.

Il blocco dell'alta pressione farà in modo che la massa d'aria fredda sull'Europa non potrà continuare il suo moto retrogrado verso ovest, ma nemmeno tornare sui propri passi verso est sotto la spinta dei flussi atlantici. Il risultato sarà uno "spalmamento" del freddo verso il Mediterraneo e l'Italia. In questa fase aria piuttosto fredda entrerà come bora andando a colpire le regioni dell'alto Adriatico. Il passaggio tra la seconda è la terza fase, cioè lunedì, sarà il momento propizio per la neve in pianura su Romagna e Marche ed a bassissima quota su quasi tutto il Nord, anche se le precipitazioni non saranno affatto abbondanti, tranne probabilmente sul Nord-Ovest per effetto stau.

Ci sono possibilità che in questa fase l'afflusso freddo possa arrivare anche da Ovest. In questo caso si potrebbero avere nevicate a quote collinari anche sul medio versante tirrenico. Dalla serata di lunedì, al Nord le precipitazioni tenderanno a cessare in concomitanza con il picco del freddo, che sarà prevalentemente secco, mentre al centro-sud sarà proprio nella giornata di martedì che la neve potrà cadere a quote basso collinari.

La carta della temperatura a 850 hPa per mercoledì dovrebbe rappresentare il momento più freddo: indicativamente siamo oltre 5 gradi in più rispetto al picco di fine febbraio.

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Carte Meteociel - modello ECMWF

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