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Perturbazione Atlantica ed altra neve in arrivo

  • Immagine del redattore: L'autore
    L'autore
  • 27 feb 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

La spinta della perturbazione siberiana non si è ancora esaurita, e nel suo percorso verso ovest entro domani andrà a saldarsi con la depressione atlantica sulle Isole Azzorre.

Una volta avvenuto il contatto tra le due perturbazioni, non si sarà più nessuno ostacolo (in termini di pressione atmosferica) allo scorrimento della perturbazione atlantica verso il Mediterraneo. 

Aria di origine Atlantica è sinonimo di temperature miti e pioggia, ma in questo caso va considerato il contesto freddo pre-esistente che troverà al suo arrivo sull'Italia. L'aria fredda presente sul nostro territorio, infatti, sarà ancora fortemente "salda" nei bassi strati dell'atmosfera, proprio a causa della sua natura di aria continentale (vedi il nostro articolo precedente a riguardo). L'aria mite e umida in arrivo sarà, invece, molto più leggera, quindi perfettamente in grado di scorrere al di sopra del cuscinetto freddo, quasi senza mescolarsi con questo. Il risultato saranno altre nevicate (cosiddette "di addolcimento"), anche abbondanti nelle regioni di Nord-Ovest, dell'alto Tirreno e sulla Pianura Padana, ovviamente più soggetta al fenomeno di ristagno dell'aria fredda nei bassi strati.

La particolarità di queste nevicate è che esse prediligono le pianure ed i fondovalle piuttosto che i rilievi e possono essere molto abbondanti, anche se spesso evolvono in pioggia quando l'aria calda riesce a scalzare finalmente il cuscinetto freddo.

A causa dell'andamento atipico della temperatura con la quota, cioè aria fredda a quote più basse rispetto all'aria calda, è concreto il rischio di un altro fenomeno meteo: il gelicidio. Esso consiste nella caduta di acqua sopraffusa, cioè in forma liquida ma a temperature inferiori a zero: è possibile per goccioline molto piccole e pure (senza sali e polveri). La sopraffusione avviene quando le piccole gocce d'acqua originatesi in quota dove la temperatura è superiore a zero, scendono di quota raffreddandosi senza ghiacciare. Il gelicidio avviene appena queste gocce toccano una superficie, ghiacciandosi istantaneamente e formando vere e proprie lastre di ghiaccio, note anche come "vetrone". Per questo fenomeno il rischio è sempre per il 1 marzo soprattutto su Toscana ed Appennino Tosco-Emiliano.

Carte Meteociel.fr - modello GFS

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