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Inverno verso la mitezza

  • Immagine del redattore: L'autore
    L'autore
  • 3 gen 2018
  • Tempo di lettura: 2 min

Correnti nord-occidentali stanno portando nuvole sparse e frastagliate sull'Italia in un contesto di variabilità. Le piogge nelle prossime ore interesseranno le aree interne turreniche, mentre forti nevicate cadranno sulle Alpi di confine. Il meteo si trascinerà così senza particolari fenomeni (a parte qualche rinforzo di vento sulle Isole) fino a venerdì, quando un sistema depressionario, attualmente in formazione a sud della Groenlandia, attiverà degli scambi meridiani in Atlantico, portando alla formazione di una profonda saccatura sulla Spagna. 

L'affondo artico fin sul Marocco provocherà un forte richiamo caldo dall'Africa nel ramo ascendente della saccatura, che andrà a colpire proprio l'Italia. I venti, attualmente di maestrale, cominceranno a ruotare da sud nella giornata di venerdì, fino a diventare di scirocco durante il weekend ed in avvio della prossima settimana.

L'aumento delle temperature sarà sensibile e duraturo e riguarderà tutta la Penisola, in misura maggiore il sud in cui farà sempre più caldo giorno dopo giorno.

Vediamo le anomalie a 850 hPa previste per l'Epifania:

e per il 9 gennaio:

I venti meridionali in arrivo sull'alto Tirreno e sui versanti Alpini porteranno anche precipitazioni, dapprima sporadiche a partire dall'Epifania, poi più intense nei giorni successivi.

La saccatura sulla Spagna, infatti, andrà ad isolare una goccia fredda sul Mediterraneo occidentale in avvio di settimana.

Con questa configurazione il maltempo andrà a colpire le nostre regioni di Nord-Ovest, mentre più a sud dovrebbe mantenersi una certa protezione anticiclonica. Tra domenica e lunedì le piogge saranno diffuse in tutto il Nord e sulle regioni tirreniche dal Lazio in su. La regione più colpita sarà il Piemonte, dove i venti di scirocco andranno a causare i fenomeni di stau più importanti. Qui sui versanti Alpini ci saranno accumuli di pioggia oltre i 100 mm in 48 ore con neve copiosa in montagna a quote piuttosto alte (sopra i 1500 metri indicativamente).

Come detto, al sud il tempo si manterrà più stabile e la forte ventilazione meridionale porterà da domenica grossi quantitativi di sabbia sahariana nei cieli (preparate le macchine fotografiche per immortalare i tramonti), come confermato dal modello Skiron dell'Università di Atene.

Da questa situazione di clima mite e piogge non si uscirà facilmente, dato che a metà della prossima settimana potrà ripetersi uno scenario simile, con un'altra depressione in formazione sulla Spagna. Solo alla fine della prossima settimana i modelli intravedono un cambio di circolazione con possibile arrivo di correnti fredde continentali, ma parliamo di tendenze a 10 giorni, ancora tutte da valutare.

Nel più lungo termine, i segnali che vengono dallo stato di salute del vortice polare vanno verso un prosieguo dell'inverno con poche possibilità di grosse ondate di freddo. Con il vortice polare stratosferico visto in rinforzo, se anche la troposfera si rivelerà ricettiva agli impulsi provenienti dalle alte quote, l'aria fredda tenderà a rimanere alle alte latitudini e farà fatica a spingersi più a sud, come invece sta accadendo in questi giorni negli Stati Uniti, ed il mese di gennaio potrebbe scorrere via nel segno della mitezza.

Carte da Wetterzentrale e PivotalWeather - modelli ECMWF e GFS

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