Prossima evoluzione meteo, novità dai modelli
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- 14 lug 2020
- Tempo di lettura: 2 min
In queste ultime ore i modelli meteo stanno iniziando a virare verso un'evoluzione, che potrebbe smentire quanto previsto solo pochi giorni fa. Oggi le temperature su tutta Italia sono piuttosto fresche, ma questo era già previsto, la novità è che, mentre nei giorni scorsi questa sembrava essere una breve fase, prima di una significativa rimonta dell'anticiclone africano, ora si fa largo l'ipotesi che il fresco possa durare ancora parecchi giorni.
Diamo un'occhiata alla situazione attuale dei geopotenziale a 500hPa sull'Europa.

La configurazione permette l'ingresso delle correnti atlantiche sull'Europa, ma l'alta pressione sul Mediterraneo ne ostacola l'arrivo sull'Italia. Il nostro Paese, comunque, beneficia di venti deboli di matrice settentrionale che stanno mantenendo le temperature a valori non elevati.
Vediamo la possibile evoluzione a 4 giorni.

Come si nota, a distanza di 4 giorni l'Alta Pressione delle Azzorre si è piegata verso est, ma senza unirsi all'Anticiclone Africano (ipotesi che era data per la maggiore nei giorni scorsi), che rimarrebbe ben più a Sud del Mediterraneo. Questo lascia un canale aperto alle correnti atlantiche che possono arrivare quasi indisturbate sull'Italia, accelerate anche dalla saccatura/goccia fredda sui Balcani, che ne piega ancora più verso sud il flusso, miscelandolo con spifferi di aria più fresca dal Baltico.
Questa configurazione manterrebbe temperature al di sotto della media del periodo e, trattandosi di aria fresca anche in quota, potrebbe dar vita a fenomeni temporaleschi diffusi, soprattutto al Nord e sui rilievi. Se la saccatura dovesse avvicinarsi ulteriormente alle regioni di Nordest, potremmo assistere a fenomeni di maltempo significativo, dapprima su Alpi e Prealpi, poi su Piemonte e Liguria, infine sulle regioni Adriatiche in scorrimento verso Sud. Il clou del maltempo si dovrebbe verificare venerdì, mentre nel weekend dovrebbe migliorare la situazione con i temporali che tenderanno ad esaurirsi dapprima al Nord, poi anche al Sud.
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