Report climatico globale di luglio
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- 21 ago 2018
- Tempo di lettura: 4 min
Il mese di luglio rappresenta il mese centrale dell'estate boreale e dell'inverno australe, è quindi solitamente un mese favorevole al realizzarsi di estremi meteo e record di temperatura in molte parti del mondo.
Analizzando i dati a livello globale quello appena trascorso è stato il 4° luglio più caldo dal 1880, con un'anomalia termica di +0,75 ℃. I tre mesi di luglio più caldi sono proprio quelli degli scorsi 3 anni (2016: +0,88℃; 2017: +0,83℃; 2015: +0,82℃), quindi possiamo dire che per trovare un luglio meno caldo di questo, bisogna tornare indietro di 4 anni al 2014 e ciò conferma un trend di breve periodo di raffreddamento globale, probabilmente dovuto al duplice effetto dell'assenza del Niño e della bassa attività solare. Questo trend, però, non deve far dimenticare che il pianeta è comunque a valori di anomalia termica mensile mai registrati prima del 2015 (fino al 1880 data di inizio delle registrazioni). Su base annua l'anomalia di questi primi mesi è di +0,77℃ ed è il quarto anno più caldo dal 1880, anche in questo caso i più caldi sono gli ultimi 3 anni.
Naturalmente le anomalie termiche non sono state uguali in tutto il globo e nella carta qui sotto si può vederne la distribuzione.

Le aree con anomalie termiche positive più evidenti sono state: Stati Uniti occidentali, Canada orientale, Nord Africa, Cina orientale, gran parte dell'Europa e dell'Asia occidentale. Le aree più fredde della media sono state più limitate: Russia centrale ed orientale, Nord Canada, estremo Sud America e parte dell'Oceano Atlantico.
Dal punto di vista continentale, Europa ed Africa hanno avuto il loro secondo luglio più caldo delle rispettive registrazioni.
La fine del mese è stata estremamente calda in molte parti del mondo, tanto che il 31 luglio ben 183 stazioni hanno stabilito il proprio record mensile di temperatura massima e 232 stazioni hanno stabilito il record di temperatura minima più elevata. In generale in tutto il mese di luglio sono caduti ufficialmente ben 69 record assoluti di temperatura massima e 96 di minima più elevata.
Scendendo un po' più nel dettaglio:
In Ontario le temperature medie mensili sono state 4℃ sopra la media con Cornwall e Kapuskasing che hanno registrato il proprio record per luglio.
Molte località in California hanno stabilito i propri record di temperatura per luglio. I più significativi sono quello di Los Angeles, quando il 7 luglio la temperatura non è mai scesa sotto i 26,1℃, stabilendo il record per luglio, e nello stesso giorno alla stazione meteo di Burbank Aeroporto la temperatura non è mai scesa sotto i 27,8 ℃ stracciando il precedente record mensile di ben 2,8℃. Altro record degno di nota è la temperatura media mensile nella Death Valley, che con i 42,2℃ ha segnato il mese più caldo mai registrato a livello mondiale.
In Europa il caldo eccezionale ha colpito anche la Scandinavia. I 33,5℃ registrati a Badufoss in Norvegia rappresentano il nuovo record nazionale, come pure i 33,4℃ a Kevo nello stesso giorno per la Finlandia. In Norvegia è caduto anche il record di temperatura minima più elevata con i 25,2℃ di minima del giorno successivo. In Svezia è caduto il record mensile di luglio con i 32,5℃ di Kvikkjokk oltre a vari record mensili locali.
Germania, Francia e Svizzera hanno avuto un mese insolitamente caldo, tra i primi 3-5 della loro storia.
In Sud Korea è stato il secondo luglio più caldo, con molte località che hanno segnato il proprio record mensile.
In Giappone un'ondata di calore nella parte centrale di luglio ha fatto cadere vari record. I 41,1℃ del 23 luglio a Kumagaya rappresentano il nuovo record nazionale.
Il Marocco ha avuto il proprio record di temperatura massima con 43,4℃ il 3 luglio, mentre l'Algeria lo ha avuto il 5 luglio con i 51,3℃ di Ouargla. Quest'ultimo è stato da alcuni indicato come record africano assoluto, ma secondo la WMO esso appartiene a Kebili in Tunisia con 55,0 ℃ del luglio 1931.

Sul piano delle precipitazioni da segnalare l'estrema siccità del Regno Unito, che ha vissuto la peggiore prima parte di estate della sua storia, la siccità in Norvegia con il secondo peggiore mese di luglio e quella in Australia dove i Territori Settentrionali hanno ricevuto appena il 2% delle precipitazioni normali di luglio. Situazione opposta in Giappone alle prese con inondazioni catastrofiche dovute a precipitazioni da due a quattro volte quelle normali del periodo (già normalmente piovoso).
Altri indicatori climatici interessanti sono i ghiacci artici ed antartici. Quelli dell'Artico si stanno fondendo a causa dell'avanzare stagione calda e si stanno avvicinando alla minima estensione annua, che si avrà a settembre. L'estensione media di luglio è stata di 8,22 milioni di Kmq, il nono valore più basso nell'era dei satelliti. A dispetto di questa estensione tutto sommato buona se confrontata con gli ultimi anni, nella seconda parte del mese il tasso di scioglimento ha accelerato, soprattutto a causa del caldo anomalo nella porzione atlantica dell'Artico, ed il mese si è chiuso con la quarta estensione più bassa.

Per ciò che riguarda le aree sub-polari dell'emisfero nord, esse a luglio risultavano coperte dalla neve per 3,008 milioni di Kmq, cioè 658 mila Kmq meno della media. La maggior parte di questa anomalia negativa è dovuta al comparto euro-asiatico, dove la neve copre solo 206 mila Kmq contro i 765 mila Kmq della media di riferimento.
In Antartide si va invece verso la massima estensione stagionale dei ghiacci marini e la crescita attuale è all'incirca nella media.
Dati e carte da:
NOAA National Centers for Environmental Information, State of the Climate: Global Climate Report for July 2018
National Snow & Ice Data Center: Arctic Sea Ice News & Analysis
Rutgers University: Monthly Snow Area Rankings
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